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Saliceto

Visita di Saliceto e le sue opere

Tour guidato del borgo di Saliceto, del Castello e delle Chiese

Il nome di Saliceto trarrebbe origine non tanto dai salici, abbondanti nel fondovalle e presenti nello stemma comunale, quanto dai Liguri Salii o Sallui, che oltre il Po, a settentrione, erano noti come Salassi, e pertanto significherebbe Saliorum Situm (luogo dei liguri Salii).

Il borgo di Saliceto nel fondovalle risulta prospero, circondato da mura e dotato di molte torri già a metà del secolo XV.

Anche il castello era già presente a quell'epoca per le alte volte gotiche all'interno, mentre all'esterno presenta i tipici motivi decorativi medioevali. Inoltre, all'interno, vi sono pregevoli affreschi trecenteschi, tra cui una natività attribuita al pittore senese Taddeo di Bartolo, unica in Piemonte. Altri affreschi sembrano da attribuirsi a scuola leonardesca, più che manieristica: due volti femminili sulle pareti, inseriti in rombi tra croci di Davide, immersi in delicati motivi floreali, e un agnello simbolo del Cristo sulla volta, con croce impreziosita da perle, le stimmate e il petto ferito, dove sgorga il sangue in denso zampillo, in direzione della coppa del Graal.

Quando Saliceto fu annesso al Marchesato di Finale con Paroldo, nei primi anni del Cinquecento, fu coinvolto in un intenso rinnovamento edilizio che raggiunse l'apice con la costruzione della nuova parrocchiale di San Lorenzo, monumento nazionale per la straordinaria architettura rinascimentale, pari se non superiore allo stesso duomo di Torino, edificata sul luogo dell'antica pieve di Santa Maria.

La facciata della chiesa, mirabilmente scolpita, presenta molteplici e raffinate decorazioni a bassorilievo, dove spiccano sirene dal seno scoperto, salamandre, l'araba fenice, il pellicano che nutre i suoi piccoli con il proprio sangue e, soprattutto, bassorilievi emblematici e misteriosi come un enigmatico "Bafometto", esattamente come descritto da Guglielmo da Nogaret, gran cancelliere del re di Francia e loro massimo accusatore: enormi baffi e zampe da caprone.

Da evidenziare, inoltre, un probabile Ermete Trismegisto, unico in tutta Europa, su entrambe le "colonne" ai lati della porta d'ingresso.

Tra i tanti simboli scolpiti, oltre a quelli alchemici dell'acqua (anfore e rana alata), fuoco (salamandre e torce accese), terra (tartaruga e melograni) e aria (uccelli e magnifici grifoni) ai lati del portale principale spiccano due Athanor.

La facciata in pietra arenaria risulta gravemente vilipesa al fluire inesorabile delle stagioni e si riscontrano notevoli difficoltà nella sua conservazione. L'interno della chiesa è inoltre totalmente affrescato.

Altra scultura, probabilmente unica in tutta Europa, è una pietra in arenaria rinvenuta sull'architrave di una casa del centro storico dov'è scolpito lo stemma dei marchesi del Carretto sormontato da un triangolo simile ad un manico, con due martelli ai lati: la più antica testimonianza dei Francs-Maçons costruttori di cattedrali.

Tra gli altri monumenti di Saliceto figura la chiesa di San Martino in località Lignera, dal campanile romanico, altro monumento nazionale, di difficile datazione, risalente probabilmente all'XI secolo, se non più antico. Custodisce all'interno affreschi tardogotici, secondi soltanto a quelli di San Fiorenzo di Bastia Mondovì per quanto riguarda la provincia di Cuneo. In questa chiesa il presbiterio, dotato di affreschi risalenti al XV secolo, è grande quanto la navata e nelle raffigurazioni spicca la storia della vita di San Martino, elaborata da anonima mano pittorica.

 Inoltre, alla sommità dell'arcata gotica, spicca lo stemma dei Del Carretto: 5 bande diagonali rosse su campo d'oro, sormontato da una nera aquila imperiale, adiacente alla "mandorla" del "Cristo Pantocratore" benedicente.

Altri affreschi quattrocenteschi sono conservati nella sacrestia di sant'Agostino (la cui navata è ora adibita a sede della locale bocciofila), dov'è ravvisabile, nonostante il degrado, il borgo turrito di Saliceto, quasi una cartolina dell'epoca.

Altre chiese sono la pittoresca Madonna della Neve situata su un poggio e San Gervasio, dov'è murata una pietra romana e dove si può vedere una Madonna con il bambino affrescata sull'altare.

A Saliceto sono documentate, inoltre, tre tombe antichissime, preromane, imponenti: una a tholos con stele verticale interna, scoperta e distrutta durante la costruzione di un pozzo; le altre due a cunicolo, sopravvissute agli eventi, con stanze interne penetranti per più di cento metri nelle colline.

 

Servizi inclusi: 

- Visita guidata del borgo di Saliceto, del Castello e delle Chiese

Servizi non inclusi: 

- Trasporti

- Tutto ciò che non è compreso alla voce "servizi inclusi"

Partenza: 
Saliceto
Arrivo: 
Saliceto
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Tour a Visita di Saliceto e le sue opere

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